CONTABILITÀ & BILANCIO

Stp ed evoluzione dello studio professionale

Per l'esercizio delle attività professionali protette è consentita la costituzione di società tra professionisti (Stp), soggette alla disciplina del Codice civile, integrata e derogata dalla normativa speciale dettata in relazione al loro particolare oggetto (art. 10, L. 12 novembre 2011, n. 183 e D.M. 8 febbraio 2013, n. 34). La Stp deve avere quale oggetto sociale esclusivo l'esercizio di attività professionale protetta e della stessa possono essere soci, oltre ai professionisti iscritti in albi, ordini e collegi, soggetti non professionisti per prestazioni tecniche, ovvero per finalità di investimento. La partecipazione ad una Stp è incompatibile con la partecipazione ad altra Stp, tanto per il socio professionista, che per quello di capitale. Il reddito prodotto dalla Stp è considerato reddito di impresa e sullo stesso sono dovuti i contributi alla Cassa previdenziale di riferimento. L' associazione professionale già in essere può essere trasformata in Stp, tanto nella forma di società di persone, che in quella di società di capitali.

Cessione del contratto di leasing

Il contratto di leasing è giuridicamente un contratto atipico in quanto assomma la possibilità di utilizzo in un determinato periodo di tempo del bene da parte di un utilizzatore con il diritto di quest’ultimo di poter riscattare la proprietà dello stesso, al termine del contratto, mediante pagamento di un determinato importo. Durante la durata contrattuale l’utilizzatore del bene deve corrispondere alle scadenze periodiche prestabilite un determinato canone . Sia il contratto di leasing sia la sua eventuale successiva cessione genera degli adempimenti contabili a carico dell’utilizzatore del bene in quanto lo stesso non ha assunto il possesso del bene ma solo ha la sua detenzione, fino al momento del riscatto. Si ritiene utile approfondire le tematiche giuridiche e contabili con particolare riferimento alla cessione a terzi del contratto.

Donazione di partecipazioni rivalutate

In tema di rideterminazione del valore delle partecipazioni e premettendo che la Legge di Stabilità per il 2015 ha nuovamente riaperto i termini della rivalutazione, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta nel corso dell’anno 2014 con una propria risoluzione, al fine di chiarire gli effetti, per donatario di quote , della rivalutazione posta in essere dal donante. Più precisamente, l’estensore dell’interpello chiede se, in presenza di un’ ulteriore rideterminazione dei valori da parte del donatario, dopo quella posta in essere dal donante prima della donazione, possa essergli riconosciuto il diritto di scomputare l’imposta pagata dal dante causa dall’imposta da lui dovuta sui nuovi valori. Dopo una breve disamina sul contenuto delle disposizioni chiamate in causa e dopo avere analizzato le previsioni in materia del Testo unico delle imposte sui redditi, con riferimento al costo fiscalmente riconosciuto in capo al donatario, l’Agenzia arriva, però, ad una conclusione negativa per quanto concerne lo scomputo dell’imposta pagata a suo tempo dal donante.

BILANCIO & REDDITO D'IMPRESA

Nuova rivalutazione di terreni e partecipazioni

L’art. 1, co. 626 e 627 della Legge di Stabilità 2015 (L. 23 dicembre 2014, n. 190) ripropone l’agevolazione legata alla rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni detenuti da persone fisiche. La data del possesso va riferita all’1.1.2015, mentre i termini per la perizia ed il pagamento dell’imposta sostitutiva vengono fissati al 30.6.2015. La vera novità, rispetto alle scorse riedizioni del provvedimento di legge, è costituita dal fatto che le imposte sostitutive dovute sono ora raddoppiate rispetto a quelle previste nelle precedenti rivalutazioni in quanto passano dal 2 al 4% (partecipazioni non qualificate) e dal 4 all’8% (partecipazioni qualificate e terreni). Tale circostanza, nonostante permanga la possibilità per chi ha già effettuato una precedente rivalutazione di effettuarne una di nuova sullo stesso immobile/quota societaria (potendo scomputare dal dovuto quanto già versato), potrebbe influire negativamente sulle decisioni dei soggetti potenzialmente interessati a questa ennesima apertura che si vedono così duplicare rispetto a prima il costo fiscale dell’operazione.

Partite Iva: nuovo regime forfetario dal 2015

La Legge di Stabilità 2015 ha proposto un nuovo regime forfetario per le attività di imprese e professionisti di piccole dimensioni, senza alcun limite di età e di durata, che sostituisce i regimi precedenti delle nuove iniziative produttive, dei minimi e degli ex minimi (le cui relative opzioni non possono più essere esercitate a partire dal 1° gennaio 2015). Tale regime, applicabile a tutte le persone fisiche titolari di partita Iva, purché entro precise soglie di ricavi (tra gli € 15 e i 40 mila), dovrebbe favorire tutte quelle attività economiche residuali o con basse marginalità, e prevede l’applicazione di una percentuale di redditività ai compensi percepiti, con una forfetizzazione dei componenti negativi. Il nuovo regime non appare al momento assai favorevole poiché, pur non introducendo limiti di età, prevede un’imposta sostitutiva del 15% e limiti di fatturato variabili a seconda dell’attività esercitata e assai ridotti soprattutto per alcune attività. Viste questi limiti, da più parti si sta chiedendo al Governo un intervento correttivo che possa rendere più appetibile il ricorso a questo nuovo regime.

Novità Irap introdotte dalla Legge di Stabilità 2015

La Legge di Stabilità 2015 (L. 23 dicembre 2014, n. 190 pubblicata nella G.U. 29 dicembre 2014) ha introdotto diverse modifiche alla disciplina Irap sia in termini di criteri di determinazione della base imponibile sia per quanto concerne le aliquote d’imposta. In particolare, da un lato il Legislatore ha migliorato i criteri di riduzione del valore della produzione netta, consentendo così un risparmio d’imposta, in particolare per le imprese a forte incidenza del costo del lavoro, dall’altro ha riproposto un innalzamento dell’aliquota base che ritorna al 3,9%. Il vantaggio in termini di riduzione del valore della produzione netta non trova applicazione per le imprese che non si avvalgono di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, alle quali, tuttavia, è riconosciuto un credito d’imposta del 10% dell’Irap lorda determinata sul relativo modello di dichiarazione, credito che potrà essere portato in compensazione nel modello F24.

Il trust non è una holding

Con la Legge di Stabilità 2015, il Legislatore ha rimosso l’esenzione (del 95%) dei dividendi percepiti dal trust così come da altri enti non commerciali, fondazioni bancarie comprese. Questa, infatti, ha modificato l’art. 4, co. 1, lett. q), D.Lgs. 12 dicembre 2003, n. 344, nel senso di limitare la riduzione della base imponibile dei dividendi percepiti dagli enti non commerciali. Tale modifica comporta un incremento d’imposta dall’1,37% sull’intero dividendo distribuito al 21,38%. In questo modo, il Legislatore ha cercato di indurre la pratica a comprendere che il trust non è, né può essere usato, come una holding, rimuovendo proprio la norma sulla base della quale si è sviluppata la prassi di impiegare il trust con questa funzione.

PRINCIPI CONTABILI

Oic 28 «Patrimonio netto»

Nell'agosto del 2014, è stata pubblicata la nuova versione del Principio contabile Oic 28 «Il Patrimonio netto». Tra le altre cose viene chiarita la contabilizzazione della rinuncia del credito da parte del socio.

Oic 19 «Debiti»

Nell'agosto 2014 l'Organismo Italiano di Contabilità ha elaborato una nuova edizione del principio contabile Oic 19 «Debiti». La disciplina dei Fondi e del Tfr è ora trattata dal nuovo Oic 31.

Il bilancio consolidato degli enti locali

Analisi delle disposizioni inerenti la predisposizione dei bilanci consolidati degli enti territoriali alla luce del disposto normativo del «Decreto armonizzazione» (D.Lgs. 118/2011) e del principio contabile applicato del bilancio consolidato. In questo contesto, sono, inoltre, fornite alcune considerazioni relative alla relazione tra le disposizioni del nuovo Oic 17, Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto, e le norme sul bilancio consolidato degli enti in parola.

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