Iper ammortamento: nuove risposte del Mise
La Legge di Bilancio 2017, oltre ad aver prorogato la disciplina dei già noti e collaudati super ammortamenti (fatta salva la dolorosa esclusione dal beneficio dei veicoli e degli altri mezzi di trasporto a deducibilità limitata di cui all’art. 164, Tuir [CFF5264] ), ha previsto l’introduzione di un’ulteriore misura, i cd. iper ammortamenti , di maggior impatto rispetto ai super ammortamenti, seppur destinata ad interessare una platea più ristretta di contribuenti. L’intervento del Legislatore, connotato da una logica finalmente sistemica, mira ad incentivare il rinnovamento secondo il modello denominato «Industria 4.0» tramite l’acquisizione di assets ad elevato contenuto tecnologico da parte delle nostre imprese e si accompagna all’ulteriore maggiorazione rivolta agli investimenti in beni immateriali strumentali (principalmente software, piattaforme digitali ed applicazioni per l’integrazione e l’interoperabilità). Nel 2017 si assiste quindi alla coesistenza nel nostro ordinamento di tre diverse agevolazioni , con ambiti soggettivi ed oggettivi differenti ma con il fine concorde e convergente di promuovere un rinnovamento in senso tecnologico delle imprese presenti nel nostro panorama aziendale e, con esso, il rilancio della loro competitività a livello internazionale. Questo breve approfondimento, dopo aver sinteticamente ripercorso gli elementi essenziali della disciplina degli iper ammortamenti, si soffermerà sui più recenti chiarimenti forniti dal Mise in materia di investimenti di carattere innovativo.