OPINIONE

SPECIALE CRISI D'IMPRESA

Emersione anticipata della crisi: verso un'evoluzione culturale delle imprese

Con la pubblicazione, il 14 febbraio scorso, nella Gazzetta Ufficiale (supplemento ordinario n. 6) del nuovo Codice della crisi e dell’insolvenza ( D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 ), pare conclusa la prima fase dell’ampia riforma del sistema concorsuale , avviata nella precedente legislatura con i lavori della Commissione Rordof, che aveva portato alla stesura della legge delega n. 155/2017. Si illustrano, in una rapida sintesi, le principali novità, che verranno approfondite nei singoli contributi di questo numero speciale, segnalando come l’introduzione di misure di allerta , finalizzate all’ emersione anticipata della crisi , attraverso il rafforzamento dei presidi organizzativi che ne costituiscono il presupposto, si ponga quale fonte di possibile significativa crescita, anche culturale, delle imprese .

L'organo di controllo nelle imprese di minori dimensioni: criticità e possibili rimedi

Il codice della crisi di impresa e dell’insolvenza – D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, si pone un obiettivo strategico significativamente difforme da quello repressivo della legge fallimentare del 1942. Le procedure previste dal nuovo codice tendono a individuare tempestivamente l’approssimarsi delle condizioni che potrebbero portare al dissesto , in modo da poter ricorrere agli strumenti di composizione , evitando – se possibile – di disperdere il patrimonio tecnico e anche umano organizzato nell’impresa in funzionamento.

Nuovi assetti organizzativi per conferire obiettività al dato contabile

La riforma della legge fallimentare di cui al D.Lgs. n. 14 del 12 gennaio 2019 porta con sé interventi di rilievo anche sul codice civile. In particolare, il nuovo secondo comma dell’art. 2086 c.c., introdotto dall’art. 375 del citato decreto, prevede un obbligo generalizzato , per tutte le società , di istituire un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile , la cui mancata attuazione ha ricadute civilistiche, concorsuali e forse anche fiscali.

Rendiconto finanziario: un documento cruciale nella crisi d'impresa

Il nuovo codice della crisi d'impresa sembra stimolare soprattutto alla “verifica preventiva” dello stato di salute dell’impresa . L’obiettivo del legislatore è infatti quello di prevedere interventi tempestivi allorché gli indicatori della crisi dovessero “accendersi” e segnalare uno stato di allerta. E quando ci si chiede quali possano essere tali indicatori (la cui individuazione spetterà al Cndcec, chiamato a rivederli con cadenza almeno triennale), si nota che, a prescindere dal numero e dalla composizione degli stessi, il loro obiettivo primario sarà quello ( art. 13, comma 1 ) di misurare «la sostenibilità degli oneri dell'indebitamento con i flussi di cassa che l'impresa è in grado di generare e l'adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi ». In pratica, sembra che il legislatore abbia definitivamente recepito l’ importanza assoluta della gestione finanziaria , che si sostanzia nel confronto tra entrate e uscite , cui viene data priorità rispetto all’analisi economica di costi e ricavi, per quanto importanti, da sola incapace di spiegare la dinamica di molte situazioni di crisi aziendale.

Revisori e sindaci: obbligo di nomina più ampio per riconoscere i segnali di crisi

Con l’ assemblea di approvazione del bilancio 2018 , le società a responsabilità limitata devono valutare l’ opportunità di nominare il revisore ovvero l’organo di controllo al fine di conformarsi alle nuove regole introdotte dall’ art. 379 del D.Lgs. n. 14/2019 , senza attendere, ammesso che ciò sia possibile, il maggiore termine di nove mesi indicato dalla medesima disposizione. L’immediata applicazione della norma consentirebbe all’organo di controllo di “analizzare” da subito i vari processi aziendali ovvero di richiederne l’implementazione al fine di esplicare con più efficacia la propria funzione già nel corso dell’esercizio 2019 e di ottimizzare l’attivazione dei sistemi di allerta , per favorire l’emersione e la gestione tempestiva della crisi.

Procedure di allerta: l'Ocri affianca l'impresa nel superamento della crisi

L’ allerta è la novità assoluta della riforma introdotta dal D.Lgs. n. 14/2019 (codice della crisi d’impresa), che mira a contrastare l’atavico vizio dell’imprenditore nostrano di affrontare le proprie difficoltà a un passo dall’ineluttabile, anticipando la gestione delle tensioni economico-finanziarie all’interno di una sede che la normativa definisce « riservata e confidenziale » . Il perno attorno a cui ruota la gestione delle procedure di allerta è l’ Organismo di composizione della crisi d’impresa (Ocri) , che diventerà operativo nell’agosto 2020 e che pone fin da subito alcune incognite circa la sua declinazione operativa .

Piani attestati, accordi diristrutturazione e concordati: riflessi contabili

Il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ha introdotto, nelle procedure concorsuali tese al risanamento dell’impresa, alcune innovazioni dai chiari riflessi contabili e di controllo di gestione . Inoltre, per la prima volta, il legislatore ha integrato la disciplina concorsuale con disposizioni specifiche su contenuti e caratteristiche dei piani di risanamento , ossia quei piani a contenuto economico-finanziario e patrimoniale, cuore dei processi di ristrutturazione , che sono l’oggetto proprio delle attestazioni e dell’eventuale vaglio degli organi delle procedure e dei creditori. Nel seguito si esaminano tali novità per singolo istituto.

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