BILANCIO & REDDITO D'IMPRESA

Badwill, natura contabile e fiscale similare per soggetti Oic e Ias/Ifrs

La natura contabile del badwill risulta similare tanto per i soggetti Oic adopter , quanto per quelli Ias/Ifrs . Esso corrisponde alla circostanza per cui, nell’ambito dell’ acquisizione di un’azienda o di un ramo aziendale , il prezzo corrisposto dall’acquirente sia inferiore al fair value degli elementi patrimoniali acquisiti . Questa differenza , in base al processo di Ppa ( Purchase Price Allocation ), dovrà essere imputata in primis al minore valore delle attività o al maggiore valore delle passività (comportante l’iscrizione di un fondo per rischi e oneri). L’eventuale residuo invece costituisce un provento che affluisce a conto economico e che sancisce l’effettuazione di un “buon affare”. Dal punto di vista fiscale, il negative goodwill costituisce un fondo per oneri futuri , il cui utilizzo a copertura dei suddetti oneri rileva ai fini della determinazione del reddito imponibile. Ciò implica quindi tassazione tanto ai fini Ires, quanto ai fini Irap, ma, in questo caso, solo qualora l’utilizzo sia a fronte di oneri rilevanti ai fini del tributo regionale. La risposta a interpello 538 per i soggetti Ias/Ifrs conduce alle stesse conclusioni – di natura fiscale – già individuate per i soggetti Oic nella risoluzione 184/E/2007 .

Avviamento riallineabile solo per il valore complessivo iscritto in bilancio

Diverse sono state le occasioni che hanno visto recentemente l’Agenzia delle Entrate pronunciarsi in merito al regime della rivalutazione e riallineamento dei beni di impresa . Tra queste non può non essere commentata la posizione ufficiale espressa in presenza di un avviamento composto da differenti avviamenti , ciascuno originato da una distinta business unit . Saranno accennate alcune preliminari considerazioni, alla luce delle quali il contenuto della risposta a interpello 476/2021 non si presenta di certo agevole .

Erogazioni pubbliche in nota integrativa, sanzioni slittate al 1° gennaio 2022

Slitta al 1° gennaio 2022 la disposizione normativa che, nella versione previgente, prevedeva che, a partire dal 1° gennaio 2020, l’ inosservanza degli obblighi informativi in nota integrativa dei bilanci delle imprese in materia di sovvenzioni pubbliche comportasse l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria pari « all’uno per cento degli importi ricevuti con un importo minimo di 2.000 euro », nonché la sanzione amministrativa accessoria dell’adempimento degli obblighi di pubblicazione.

Verifica fiscale in azienda, le diverse fasi e il ruolo del professionista

Nel corso di una verifica fiscale, è utile che i controllori siano assistiti dal consulente dell’azienda e possibilmente dall’imprenditore : questi ultimi devono avere un comportamento attivo ed essere di aiuto per capire i fatti aziendali oggetto di verifica , evitando che un’eventuale inerzia possa assumere “valore confessorio” ed eliminando la reciproca diffidenza. L’ ordine di accesso è il primo documento di inizio verifica che i militari della Guardia di Finanza o funzionari dell’Agenzia delle entrate mostrano alla persona che li accoglie nell’azienda; l’ultimo documento consegnato all’imprenditore al termine dei lavori sarà il Pvc . Subito dovranno essere conosciuti i motivi della verifica , che dovrà terminare entro trenta giorni lavorativi, salvo proroghe debitamente autorizzate. Occorrerà dare peso alle dichiarazioni del contribuente per non gravare l’esito dei lavori ispettivi. Il clima dovrà essere collaborativo con lo scopo di impostare correttamente la difesa già nelle primissime fasi del controllo e fare sì che i fatti economici esaminati vengano interpretati per il verso giusto. Gli accessi dovranno avvenire durante l’orario di esercizio delle attività e il verbale giornaliero che descrive il lavoro svolto dovrà essere redatto e consegnato quotidianamente alla parte.

SINDACI & REVISIONE LEGALE

Società non quotate, verbali del collegio sindacale proposti dal Cndcec

Lo scorso mese di luglio , nel solco del precedente del 2016, il Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili ha pubblicato il documento “Verbali del Collegio sindacale di società non quotate” . Con il dichiarato obiettivo di fonire un utile supporto ai professionisti incaricati come componenti dell’organo di controllo delle società, il documento propone 55 esempi di verbale , fruibili dai sindaci sin dal loro insediamento, che si sostituiscono a quelli pubblicati cinque anni fa.

I verbali dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore

Lo scorso mese di giugno , il Cndcec ha pubblicato il documento “Verbali e procedure dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore” , mettendo a disposizione dei professionisti alcuni esempi di verbale per lo svolgimento dell’ attività dell’organo di controllo nominato negli Ets . L’ entrata in vigore della nuova disciplina relativa all’organizzazione di tali enti e l’emanazione da parte del Cndcec delle raccomandazioni contenute nelle “Norme di comportamento dell’organo di controllo degli enti del Terzo settore” , pubblicate a dicembre 2020 , hanno reso necessario fornire alcune indicazioni pratiche per quanti si trovino a ricoprire tali ruoli.

Confindustria aggiorna le Linee guida per la costruzione dei “modelli 231”

Nel mese di giugno 2021 , Confindustria ha provveduto ad aggiornare le Linee guida per la costruzione dei “modelli 231” , la cui ultima versione risaliva al 2014. L’aggiornamento si è reso necessario per recepire il nuovo contesto nel quale le aziende devono operare . Le finalità che le linee guida si propongono, così come indicate nell’Introduzione, sono quelle di offrire alle imprese delle indicazioni utili , tratte dalla pratica aziendale , allo scopo di dare risposte concrete alle esigenze delineate dal decreto 231/2001 . Così da supportare le imprese nella creazione e adozione di modelli di organizzazione e gestione ai sensi del Dlgs 231 dell’8 giugno 2001, ispirati da questo modello di riferimento.

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