BILANCIO & REDDITO D'IMPRESA

Registri contabili, per l’Agenzia la conservazione è sempre obbligatoria

Con la risposta a interpello 236 del 9 aprile 2021 , l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti in merito alla tenuta e alla conservazione di documenti informatici , specificando che sono due adempimenti distinti , anche se conseguenziali. Tale precisazione incide però sulle semplificazioni introdotte in tema di regolarità delle scritture contabili e di stampa dei registri previste dai commi 4-ter e 4-quater dell’articolo 7 del Dl 357/1994, rendendole di fatto poco fruibili .

Immobilizzazioni non finanziarie, impairment test ed effetti della pandemia

Gli effetti pervasivi della pandemia da Covid-19 sulla situazione economica inevitabilmente si traducono anche in particolari problematiche relative alla predisposizione dei bilanci e sulle correlate valutazioni delle poste contabili. Tra queste, importanti le difficoltà sorte per la predisposizione del test di impairment soprattutto quando relativo alle immobilizzazioni non finanziarie . Cercheremo di analizzare le principali difficoltà che, in questa situazione, possono caratterizzare il test , con attenzione, per quanto applicabili anche alle imprese di piccole e medie dimensioni, alle considerazioni recentemente operate dall’Oiv nel Discussion paper 2 del 16 marzo 2021 .

Somme corrisposte a titolo di risarcimento, analisi sull’imponibilità

Nella risposta a interpello 222 del 29 marzo 2021 , l’Agenzia ricorda i criteri che devono essere seguiti per stabilire se una somma, erogata a titolo risarcitorio, sia o meno soggetta a imposta ai sensi dell’articolo 6 del Tuir. Nella considerazione che solo i risarcimenti finalizzati a ristorare un lucro cessante costituiscono reddito imponibile , il recente chiarimento fornito dall’Agenzia è l’occasione per ripercorrere brevemente i principi che, soprattutto in occasione di accordi transattivi nell’ambito dei rapporti di lavoro dipendente , occorre esaminare al fine di stabilire il regime fiscale da applicare alle somme erogate a titolo risarcitorio a seguito di sentenza ovvero di accordo stragiudiziale .

Esportatori abituali e lettere d’intento, disciplina in continuo movimento

L’ interesse del fisco nei confronti degli esportatori abituali e dei loro fornitori è in continua crescita. Lo dimostrano i ripetuti interventi del legislatore che hanno portato alla completa dematerializzazione delle lettere d’intento e dei processi collegati , dovuta evidentemente più alla volontà di esercitare un controllo diretto e “istantaneo” sulle transazioni che a necessità di semplificazione. È quindi fondamentale, per le aziende coinvolte, impostare procedure che consentano di limitare i rischi di contestazione . Restano comunque attuali anche i temi più “classici”, come l’individuazione delle operazioni che concorrono alla determinazione dello status di esportatore abituale e del plafond , oggetto di costanti interventi della prassi.

Regime Iva per il distacco di personale, tra normativa interna e comunitaria

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione recepisce il principio di illegittimità della norma nazionale che stabilisce per i distacchi del personale , a fronte dei quali sia previsto il semplice rimborso del costo , la non imponibilità ai fini Iva . Tale principio, contenuto nella sentenza della Corte di Giustizia Europea , prevede che la disciplina Iva italiana , in materia di distacco di personale , introduce un’ indebita limitazione al diritto alla detrazione dell’imposta sul valore aggiunto a sfavore del distaccatario , nella misura in cui prevede che il mero rimborso del costo del lavoro al datore di lavoro distaccante non integri un’operazione rilevante ai fini Iva.

Dilatazione dei termini di accertamento e certezza della norma tributaria

La legge 212/2000 “Statuto del contribuente” è continuamente maltrattata. Le norme fiscali subiscono un continuo cambiamento e questo disorienta l’imprenditore. Si può parlare ancora di certezza della norma tributaria? Gli Ermellini , con la sentenza 8500/2021 , hanno onerato il contribuente della conservazione della documentazione sine die . Il mancato accertamento della dichiarazione di prima emersione pluriennale non porta con sé il diverso effetto della preclusività di sindacato per un periodo successivo . Ciò che conta è l’autonomia e la periodizzazione annuale dell’imposta sul reddito. I costi pluriennali dilatano i termini di accertamento . Gli oneri pluriennali danno maggiore innesco alla verifica fiscale e quindi la porta del controllo è sempre aperta. Anche il singolo cittadino non è stato risparmiato. Si auspica un cambiamento di rotta da parte della Suprema Corte di Cassazione.

Le distribuzioni di utili tra schema legale e rischio elusione

La tassazione dei dividendi corrisposti dalle società di capitali si avvia , al termine dell’attuale fase transitoria, a un’uniformità del modello di tassazione , caratterizzato dalla ritenuta a titolo d’imposta del 26%, che si aggiunge naturalmente all’ordinario prelievo dell’Ires sugli utili dell’impresa collettiva. Tuttavia la prassi dibatte da tempo la liceità , in termini di abuso del diritto ai sensi dell’articolo 10-bis dello “Statuto del contribuente”, di schemi alternativi che realizzano, nella sostanza, lo stesso risultato di trasferire liquidità dalla società ai soci , ma utilizzando strumenti di minore carico tributario , quali cessioni “circolari” delle quote o azioni, previamente rivalutate con pagamento dell’imposta sostitutiva, a soggetti comunque controllati dai cedenti, e provvista finanziaria proveniente dalle stesse partecipate trasferite. Risulta determinante individuare la presenza di valide ragioni economiche o societarie per scongiurare la rischiosità dell’operazione.

SINDACI & REVISIONE LEGALE

Utilizzo della deroga sulla continuità aziendale e relazione di revisione

A seguito della diffusione del Coronavirus, sono state adottate misure di sostegno che hanno riguardato anche semplificazioni temporanee dei criteri di redazione dei bilanci d’esercizio con particolare riferimento alla continuità aziendale , applicabili anche ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2020 . Le modalità di comportamento da seguire nel caso della revisione contabile dei bilanci in cui si applicano tali semplificazioni sono indirizzate dai documenti di ricerca Assirevi , recentemente aggiornati per riflettere le novità normative e interpretative nel frattempo susseguitesi. Si propone di passare in rassegna le indicazioni sulle modalità di relazione di revisione contenute nel documento di ricerca Assirevi 240 di marzo 2021 .

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