Conservazione dei documenti: «favor» dell'Amministrazione
A tutti coloro che si approcciano ai temi che saranno oggetto del presente contributo, l'insegnamento più prezioso che si possa lasciare è quello di tenere sempre a mente che, per quanto velocemente possa correre il diritto, come ben sanno tutti coloro che si occupano di tributario, mai questa evoluzione potrà tenere il passo della tecnologia. Nozioni giuridiche (si pensi a quella di documento, protocollo, firma) e processi giuridici (si pensi all'archiviazione ed alla conservazione, per attenerci ai temi che ci occupano), pertanto, nati in tempi molto lontani e tendenzialmente immutati in questo lungo arco temporale, oggi subiscono il contraccolpo dell'applicazione dell' informatica nel diritto . È del tutto evidente che il diritto non deve cambiare per il solo avvento delle tecnologie e dell'informazione, ma deve essere in grado di adattarsi in considerazione delle potenzialità maggiori che la tecnologia offre rispetto al passato. Queste elementari considerazioni sono alla base di ciò che in gergo viene definito «approccio fondato sulla neutralità tecnologica », ossia la necessità di costruire norme che, nel definire o nel regolare processi, siano, nel rispetto delle irrinunciabili esigenze di certezza che il diritto deve dare, agevolmente adattabili alla rapidissima evoluzione tecnologica, che siano cioè in grado di funzionare mentre, alla base, tutto scorre (e scorre estremamente veloce).