BILANCIO & REDDITO D'IMPRESA

L'Agenzia chiarisce il trattamento delleoperazioni in valuta estera

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 57/E del 6 giugno 2019 , effettua una disamina della disciplina fiscale e contabile delle operazioni in valuta estera non oggetto di copertura in relazione ad alcune casistiche ricorrenti nella prassi delle società che adottano i principi contabili nazionali, in assenza di contabilità plurimonetaria. Partendo dalle regole civilistiche e contabili che governano la contabilizzazione delle operazioni in valuta, ovvero delle attività e passività “monetarie” e “non monetarie”, vengono forniti utili chiarimenti su diverse fattispecie.

Ricavi: segmentazione contabile dei contratti per le vendite multiple

Lo scorso 30 giugno è scaduto il periodo di consultazione pubblica del documento “Discussion Paper – Ricavi” pubblicato dall’Organismo Italiano di Contabilità . Le risposte alla pubblica consultazione orienteranno le decisioni dello standard setter circa la scelta di elaborare un nuovo principio contabile sui ricavi oppure intervenire in modo mirato sull’attuale set di principi contabili o ancora soprassedere a qualunque attività di standard setting in quanto non ritenuta necessaria. L’esame del documento fornisce utili spunti e soluzioni con riferimento alla problematica trattata.

Approccioper componenti e principio di derivazione rafforzata: effetti fiscali

Dopo la riforma posta in essere dal D.Lgs. 18 agosto 2015, n. 139 in tema di bilancio e a seguito della modifica apportata all’art. 83 del Testo unico delle imposte sui redditi (D.P.R. 917/1986), ha preso vita il cosiddetto “principio di derivazione rafforzata”, che ha sostituito, con esclusione delle micro-imprese, il precedente “principio di derivazione” o “principio di derivazione semplice” . Tale cambiamento di passo, da un punto di vista fiscale, introdotto a partire dal 2016, ha innestato una serie di dubbi ad alcuni dei quali l’Amministrazione finanziaria ha cercato di porre rimedio attraverso propri sporadici documenti di prassi, non intervenendo, fino a ora, in modo organico. Uno dei punti che possono destare dubbi, proprio alla luce del nuovo principio fiscale appena indicato, è quello relativo al component approach , ossia la procedura contabile di separazione dei beni ammortizzabili che, ancorché vadano a formare un singolo bene complesso, risultano avere una certa autonoma rilevanza e una vita utile diversa rispetto a quella del bene complesso stesso.

L'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali nella costituzione di società

Le immobilizzazioni immateriali sono attività normalmente caratterizzate dalla mancanza di tangibilità . Esse sono costituite da costi che non esauriscono la loro utilità in un solo periodo , ma manifestano i benefici economici lungo un arco temporale di più esercizi . Le immobilizzazioni immateriali comprendono: oneri pluriennali (costi di impianto e di ampliamento, costi di sviluppo); beni immateriali (diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, concessioni, licenze, marchi e diritti simili); avviamento; immobilizzazioni immateriali in corso e acconti. Per l’iscrizione di un’immobilizzazione, è necessario che la stessa costituisca un fattore produttivo immateriale , per cui occorrerà verificare: la durata pluriennale; la mancanza di tangibilità; l'utilità futura. Si analizzano le principali novità delle immobilizzazioni immateriali secondo quanto previsto dal principio Oic 24 , illustrando la casistica contabile delle spese di costituzione di una società .

La relazione sulla gestione: il bilancio oltre i dati contabili

La relazione sulla gestione sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella redazione del bilancio , alla luce delle recenti evoluzioni normative e di prassi aziendale in merito alla rendicontazione non finanziaria. In quest’ottica il compito del management è quello di redigere un documento che offra un’analisi dell’impresa con un forte orientamento al futuro e una mappatura dei principali rischi aziendali .

Responsabilità sociale d'impresa: la dichiarazione non finanziaria

Il tema della responsabilità sociale d’impresa e della sua crescita sostenibile nel tempo sta entrando in maniera sempre più pervasiva nella vita aziendale, indirizzando scelte e comportamenti del management . Le aziende in grado di realizzare un connubio vincente fra responsabilità sociale e capacità di creare valore , in funzione di una crescita sostenibile nel tempo , riescono a differenziarsi dagli attori di mercato meno sensibili o meno capaci e si creano così le condizioni per un successo duraturo. Ai risultati deve però seguire un’ efficace comunicazione al mercato, agli investitori, ai dipendenti, alle comunità locali e agli stakeholders in generale. La dichiarazione non finanziaria nasce per garantire un adeguato flusso informativo con riferimento alla responsabilità sociale d’impresa, ma diventa uno strumento prezioso se letta come opportunità per comunicare agli stakeholders e non come semplice adempimento.

Cooperative: il calcolo della mutualità prevalente dopo il D.Lgs. n. 139/2015

È dello scorso aprile il documento redatto dal Gruppo di lavoro cooperative , promosso congiuntamente da Cndcec e Alleanza delle cooperative , dedicato alle conseguenze derivanti dal D.Lgs. n. 139/2015 , di riforma dei criteri per la redazione dei bilanci societari, in tema di calcolo della mutualità prevalente nelle società cooperative e delle relative peculiarità e criticità .

Il bilancio degli enti del Terzo settore: il Cndcec e le criticità della riforma

La riforma del Terzo settore , e in particolare il D.Lgs. 3 agosto 2017, n. 117 recante “Il Codice del Terzo settore (Cts) ”, rivede organicamente la normativa concernente gli enti del Terzo settore, disciplinando aspetti quali la costituzione, gli elementi caratterizzanti, il funzionamento, la governance , la rendicontazione, gli strumenti di finanziamento, i lineamenti fiscali, le operazioni straordinarie e molto altro ancora. Si esaminano le norme concernenti la rendicontazione finanziaria, esponendo anche le considerazioni formulate in materia dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nella circolare “Riforma del Terzo settore: elementi professionali e criticità applicative” di aprile 2019 . In questo contesto sono considerate le previsioni relative alle tipologie di bilancio degli enti del Terzo settore, l’entrata in vigore della normativa, le scritture contabili, i prospetti di bilancio, il cambiamento di regime e il deposito.

OPERAZIONI STRAORDINARIE

Operazioni di leveraged buy out: equivalenza tra fusione diretta e inversa

Il private equity si configura come l’intervento, da parte di un fondo, nel capitale di rischio dell’impresa. Una modalità assai diffusa è quella del leveraged buy out (Lbo) , che presuppone la costituzione di una newco , il finanziamento della stessa con equity e debito , la successiva acquisizione di un’impresa target e la fusione per incorporazione delle due entità . Ciò al fine di fare coincidere il rimborso del debito (a suo tempo contratto dalla newco ) con la generazione dei flussi di cassa (da parte della target ) necessari al rimborso del finanziamento contratto per l’acquisizione. L’operazione può avvenire mediante la modalità della fusione diretta ( quando è la newco a incorporare la target ) o inversa ( quando è la target controllata che incorpora la newco controllante ). In base a quanto chiarito dal principio Oic 4 sulle fusioni e scissioni, le due modalità debbono condurre al medesimo risultato , in quanto sono modalità alternative che sottendono il medesimo significato economico-aziendale.

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