BILANCIO & REDDITO D'IMPRESA

Le cartolarizzazioni deicrediti bancari alla luce degli aspetti di bilancio e fiscali

Le operazioni di cartolarizzazione sono state introdotte dalla legge 130/1999 per venire incontro all’esigenza, tipica anche delle entità bancarie , di cedere i propri crediti per soddisfare i ratios patrimoniali delle norme di Basilea . In questo modo viene costituita una Spv ( special purpose vehicle ), che acquista i crediti finanziandosi con l’emissione di titoli ad hoc (Abs – asset backed securities ). La norma che disciplina queste operazioni è stata modificata varie volte, con una proliferazione non ordinata che meriterebbe oggi un ritocco. Dal punto di vista bilancistico, queste operazioni sono state sempre gestite “sotto la linea” ovvero fuori dal bilancio , sebbene oggi questa prassi, per i soggetti Oic, al pari di quelli IAS adopter , non esista più, data l’eliminazione dei cd. “conti d’ordine”. Questa prassi, di fatto, non consente di rappresentare nel bilancio della Spv la portata dell’investimento in crediti e il conseguente finanziamento tramite emissione di titoli. Fiscalmente, poiché la Spv genera reddito pressoché nullo , se non nei casi in cui gli eventuali residui dell’intera operazione non siano attribuiti agli investitori, essa subisce una tassazione quantitativamente insignificante .

Rivalutazione dei beni d’impresa nel bilancio 2020, trattamento contabile e fiscale

La nuova legge di rivalutazione dei beni d’impresa , contenuta nell’ articolo 110 del Dl 104/2020 (decreto “Agosto”), permetterà alle società di patrimonializzarsi e nel contempo, mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva estremamente conveniente, di godere, a determinate condizioni, di vantaggi fiscali nei prossimi esercizi . Diversi sono i metodi di contabilizzazione previsti dall’Oic nel documento interpretativo 5 , così come differenti sono gli effetti da considerare nel bilancio 2020 in corso di formazione e nei successivi.

Imputazione e deduzione delle imposte, la nuova norma di comportamento dell'Aidc

Lo scorso 17 settembre , la Commissione Norme di comportamento Aidc ha emesso la norma 210 , avente a oggetto il trattamento fiscale delle imposte . Il comma 1 dell’ articolo 99 del Tuir , la cui impostazione non è sostanzialmente dissimile dal previgente articolo 61 del Dpr 597/1973, dispone che il criterio di deduzione sia quello di cassa. La rilevanza della norma si ricollega al fatto che, al di là del dato letterale, vi sono casi in cui si applica il criterio di competenza . Da qui l’esigenza di delineare il rapporto tra cassa e competenza in questo ambito. Il comma 2 invece dispone in ordine agli accantonamenti, deducibili quando le imposte non siano dovute in via definitiva, ma sulla base delle dichiarazioni, degli accertamenti e degli atti dell’ufficio competente, ovvero delle sentenze delle Commissioni Tributarie.

La lettura del bilancio assicurativo, logiche e principi

L ’analisi dell’informativa finanziaria delle compagnie assicurative risulta complessivamente molto articolata e non sempre di immediata comprensione , anche in considerazione delle diverse specificità, finalità e peculiarità del business . In tale ambito si inseriscono i differenti framework normativi a cui sono sottoposte tali imprese a seconda della tipologia di reportistica da produrre: principi contabili nazionali per la redazione del bilancio d’esercizio e principi contabili internazionali per il bilancio consolidato, a cui si aggiungono le valutazioni “di mercato” ( market consistent ) delle diverse poste patrimoniali effettuate a fini di vigilanza e che rappresentano, di fatto, un ulteriore framework di riferimento. 

Bilancio degli enti non profit,prassi in uso

Il bilancio degli enti non profit non ha trovato, sino al Dlgs 117/2017, Codice del Terzo settore , grande riconoscimento da parte della normativa civilistica nazionale. La Riforma del Terzo settore attribuisce, al contrario, al bilancio una “configurazione” ben definita , nonché implicitamente un ruolo di riferimento per il reperimento di informazioni fondamentali per comprendere l’organizzazione e verificare il rispetto di molteplici previsioni di legge. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha quindi pubblicato il decreto 39 del 5 marzo 2020 , contenente la “modulistica” di cui all’articolo 13, comma 3, del citato Cts, la cui entrata in vigore è prevista, per la grande parte degli enti interessati, il 1° gennaio 2021. Tale modulistica è articolata sostanzialmente sulla precedente prassi operativa . Si fornisce un primo contributo per la comprensione del presumibile sforzo che organizzazioni già amministrativamente strutturate, come Medici Senza Frontiere Onlu s , dovranno compiere per transitare dai precedenti modelli applicati ai “nuovi” schemi ministeriali, nonché dell’impatto gestionale che le disposizioni potranno avere sull’organizzazione operativa e amministrativa delle organizzazioni coinvolte.

Riflessi fiscali della quantificazione contabile dell’avviamento

In merito alla determinazione civilistica dell’avviamento “derivato” e alla conseguente deducibilità fiscale del correlato ammortamento, anche se, come vedremo, sia abbastanza problematico, deve sempre tenersi presente come l’ Amministrazione finanziaria possa sempre contestare i costi dedotti dalla società dove dimostri che il loro valore esposto in bilancio , anche se regolarmente approvato dall’assemblea dei soci, eventualmente con il consenso del collegio sindacale ove esistente, non rifletta una quantificazione reale dell’ assets , ma sia determinato in violazione dei doveri di veridicità e correttezza nella redazione del documento contabile, sanciti dall’articolo 2423, comma 2, del codice civile, principio recentemente ribadito dalla Suprema Corte con la sentenza 14872 del 13 luglio 2020 .

SINDACI & REVISIONE LEGALE

Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, linee guida e prassi

La relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti non rappresenta un mero adempimento che le aziende quotate devono assolvere annualmente, ma costituisce un tassello fondamentale del modello di corporate governance e consente di comunicare all’esterno, ma anche internamente, quanto un’azienda intende indirizzare l’agire del suo management nella direzione della crescita sostenibile nel medio-lungo termine . Muovendo dall’ Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dall’ Action Plan Europeo , lungo la Shareholding Directive II e sino al Testo Unico della Finanza e al Codice di Corporate Governance , la strada maestra della crescita sostenibile nel medio-lungo termine è tracciata con forza e chiarezza. L’articolo muove dall’analisi delle linee guida per poi analizzarne la concreta applicazione all’interno della politica di remunerazione anche sulla base di un esempio concreto di un’azienda leader italiana. Da ultimo è trattato il ruolo del revisore in merito alla relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti.

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